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Domenica, 28 Aprile 2024
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Anche ai cinghiali piace (purtroppo) l'uva: divorati quintali di grappoli sui Colli Euganei

Le segnalazioni di danni ai vigneti, spiega Coldiretti Padova, arrivano da Vo’ e dalla zona circostante fino ad Este, Cinto, Baone e Monselice, ma anche Galzignano, Torreglia e Rovolon. Fra le aree di pianura spicca, storicamente, la zona delle Vallette a Ospedaletto Euganeo

Il copione, ormai, è lo stesso da diversi anni a questa parte: sui Colli Euganei la vendemmia è già iniziata, con largo anticipo sul calendario, ma per opera dei cinghiali che anche quest’anno stanno divorando quintali di uva destinati alla produzione di vini di pregio a marchio Doc o Docg dei Colli Euganei.

Cinghiali

Anche se quest’anno fa meno caldo e la siccità ha concesso una tregua, osserva Coldiretti Padova, i cinghiali ormai sanno benissimo dove trovare l’uva migliore e, sia di notte come in pieno giorno, raggiungono senza problemi i vigneti. Gradito soprattutto il moscato giallo, dal quale si ottiene il Fior d’Arancio, ma anche le altre varietà sono apprezzate. Le uve bianche sono ormai prossime alla raccolta e quindi più saccheggiate perché mature, ma tra pochi giorni, spiegano i viticoltori, sarà la volta anche delle varietà rosse. Immagini già viste, scene che si ripetono tutti gli anni, nonostante molti agricoltori si siano attrezzati con reti in acciaio o recinti elettrificati per tenere lontani i cinghiali. 

Danni ai vigneti

Le segnalazioni di danni ai vigneti, spiega Coldiretti Padova, arrivano da Vo’ e dalla zona circostante fino ad Este, Cinto, Baone e Monselice, ma anche Galzignano, Torreglia e Rovolon. Fra le aree di pianura spicca, storicamente, la zona delle Vallette a Ospedaletto Euganeo. Gli ungulati non si limitano ai grappoli più bassi perché sono in grado di alzarsi sulle zampe posteriori anche appoggiandosi ai pali di sostegno delle viti. Questa strategia ovviamente provoca danni anche alle strutture dei vigneti, inoltre i cinghiali, smuovono notevoli quantità di terreno in prossimità dei terrazzamenti, aumentando il rischio di frane. Proprio Coldiretti Padova qualche anno fa con uno studio in collaborazione con l’Università di Padova e il professor Paolo Tarolli ha documentato come il continuo via vai dei cinghiali, oltre che essere un danno per le coltivazioni, sia una minaccia concreta sul fronte della sicurezza idrogeologica per le frane e gli smottamenti sempre più estesi a causa del passaggio di branchi di cinghiali.

Coldiretti Padova

L’emergenza cinghiali ormai è un fatto storico nel territorio dei Colli Euganei come nell’area di pianura circostante, ricorda il presidente di Coldiretti Padova Roberto Lorin: «Più volte abbiamo chiesto al Governo, alla Regione e al Parco dei Colli Euganei una maggiore efficacia nel controllo della specie invasiva. Nonostante l’aumento delle catture e gli effetti del piano di controllo gli agricoltori continuano a parare un prezzo ancora troppo alto. Prendiamo atto dell’attività svolta in questi mesi per contrastare la diffusione dei cinghiali e degli impegni assunti dalle istituzioni dopo le nostre continue sollecitazioni. Ma tutto questo non basta, visto che ogni anno ci troviamo a fare i conti con distruzioni e danni. Servono soprattutto risorse e ristori adeguati per le aziende colpite, per gli agricoltori che nel giro di poche ore perdono il frutto di mesi di lavoro».

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