Giovani artisti al posto dei Tintoretto in Comune: padovanità tra i criteri di selezione

La scoperta di Vittorio Sgarbi, che ha rivendicato le otto tele prima esposte sulle pareti dell'Anticamera del Sindaco come autentiche opere giovanili di Tintoretto (prima si pensava fossero imitazioni), non solo ha restituito ai dipinti la dignità che meritano (i cosiddetti "Tintoretto ritrovati" rimarrano dove sono, ai Musei civici Eremitani), ma ha anche aperto una possibilità per gli artisti emergenti padovani che faticano a mettere in mostra le proprie opere nei consueti circuiti delle gallerie d'arte. 

ARTISTI PADOVANI IN VETRINA. Su proposta del sindaco di Padova Massimo Bitonci, infatti, le pareti rimaste spoglie di palazzo Moroni dopo il trasferimento dei Tintoretto saranno occupate da giovani artisti emergenti del territorio, che potranno fruirne come vetrina, visibile ai cittadini e a quanti accedono agli uffici del Comune. 

I CRITERI DI SELEZIONE. La giunta ha dato parere favorevole all'iniziativa e ha deliberato di dare mandato al capo settore Cultura, turismo, musei e biblioteche di predisporre un avviso pubblico tramite il sito istituzionale rivolto a giovani artisti interessati ad esporre gratuitamente le proprie opere. Per poter partecipare all'iniziativa, si legge nel testo della delibera, "l’artista dovrà essere residente a Padova e avere età compresa fra i 18 e i 36 anni d’età; ciascuna esposizione dovrà avere durata non superiore a due mesi; di norma l'artista non dovrà avere al suo attivo l'esposizione di mostre antologiche personali; la valutazione delle opere avverrà a cura di competenti funzionari comunali; l’allestimento, nonchè qualsiasi altro onere relativo al trasporto, al montaggio e all’eventuale copertura assicurativa, avverrà a spese dell’artista, con la collaborazione dei competenti settori comunali".