rotate-mobile
LA CITTA' CHE CAMBIA

Ecco il nuovo piano del verde, Gallani: «Finalmente una città sostenibile»

Cambiamenti climatici e isole di calore. Benessere e qualità della vita. Biodiversità e servizi ecosistemici. Sono questi gli obiettivi del nuovo progetto dell'amministrazione comunale. L'ambiente urbano al centro delle strategie del futuro.

Cambiamenti climatici e isole di calore. Benessere e qualità della vita. Biodiversità e servizi ecosistemici. Sono questi gli obiettivi del nuovi Piano del verde progettato dall'amministrazione attraverso un lavoro sull'agricoltura urbana, sui parchi e l'accessibilità degli itinerari culturali, la cosiddetta “città spugna” e sul patrimonio arboreo e la biodiversità. «Padova è tra i primi grandi comuni in Italia a dotarsi di un Piano del Verde – spiega l'assessora all'ambiente Chiara Gallani - strumento strategico per conoscere, censire, valorizzare, tutelare e progettare il verde della città, considerato come un sistema unico».

Che cos'è

Il Piano del verde è uno strumento strategico di pianificazione urbanistica definito dalla che definisce le sfide, gli obiettivi e la strategia per la conservazione e il potenziamento dell’infrastruttura verde e della diversità ecologica, nonché il godimento e la cura del patrimonio naturale da parte dei cittadini. E' una sorta di “piano regolatore del verde”, che si integra con altri documenti di programmazione esistenti come il Piano di Assetto del Territorio, il Piano degli Interventi, il Paesc (Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima) e il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici. E' uno strumento strategico che guida le politiche di trasformazione urbanistica locale e le conseguenti scelte dell’amministrazione comunale in materia di verde pubblico, definendo i principi e fissando i criteri di indirizzo per la realizzazione di aree verdi pubbliche. Il documento trae origine da un approccio culturale nuovo, che individua nel verde non solo un ornamento estetico (o peggio un elemento residuale) ma una risorsa imprescindibile per il benessere di tutta la comunità.

Il verde esistente

Per redarre il piano si è partiti da una fotografia di ciò che già c'è. Come dai 53 kmq di estensione delle superfici verdi pubbliche e private, compresi terreni agricoli e boschi urbani. O gli 11,5 mq di verde pubblico di prossimità a disposizione di ogni cittadino, destinato ad aumentare. Poi ci sono 245 aree verdi di prossimità esistenti, il 56 per cento di cittadini che possono usufruire di verde di prossimità a meno di 300 metri da casa (5 minuti a piedi), il 75 per cento di cittadini che possono usufruire di verde di prossimità a meno di 800 metri da casa (15 minuti a piedi). Partendo da questa fotografia sono stati definiti gli obiettivi e le azioni strategiche volte ad aumentarlo nell'ottica di costituire un’infrastruttura verde che contribuisca alla qualità della vita degli abitanti apportando valore sociale, estetico, culturale, ambientale, ecologico ed economico.

Gli obiettivi

Si parte dal “mantra” dei cambiamenti climatici e isole di calore. Il fine è quello di aumentare la superficie e migliorare la funzionalità ecosistemica delle infrastrutture verdi a scala territoriale, locale e del verde architettonico. Poi c'è da migliorare la salute e il benessere dei cittadini grazie alla rimozione degli inquinanti da parte dell’ecosistema foresta, tutelare la biodiversità per garantire la piena funzionalità degli ecosistemi e delle Infrastrutture Verdi in una città resiliente. Le azioni strategiche individuate per il raggiungimento degli obiettivi sono invece: la sensibilizzazione ed educazione ambientale in moda da far crescere consapevolezza diffusa sul tema del verde urbano. La pianificazione e progettazione delle aree verdi, con nuovi alberi e operazioni di de-impermeabilizzazione del suolo. Il monitoraggio della strategia attraverso tre fasi di verifica: a 5, 10 e 20 anni per verificare l'applicazione del piano nel tempo. Per arrivare a questo vengono messe in atto delle macro strategie.

Le strategie

Si parte dall'agricoltura urbana, che identifica sette punti importanti quali l’agroforestazione, l’implementazione del sistema del bordocampo, la manutenzione straordinaria degli elementi del paesaggio agrario, la creazione dei “parchi agrourbani” a ridosso del tessuto cittadino, la valorizzazione dell’edilizia rurale storica, le azioni per l’incentivazione della pratica degli orti familiari e il sistema di collegamenti tramite una mobilità dolce.Due strategie che hanno come principio conduttore il benessere e la qualità della vita dei cittadini. La prima propone di investire sulle aree verdi per costruire una città a misura di cittadino in cui ognuno deve poter fruire di un’area verde “sotto casa”; la seconda propone una serie di “itinerari culturali” attraverso il sistema dei canali e fiumi navigabili. La “città spugna”, una serie di criteri per il miglioramento della gestione delle acque superficiali e delle superfici impermeabili della città. Patrimonio arboreo: una visione a medio e lungo termine in accordo con il “Piano di gestione delle alberature di Padova”, prevede linee di azione sulle alberature stradali, gli alberi in parchi e giardini, le aree destinate a bosco urbano e i popolamenti forestali derivanti da fenomeni di riinaturalizzazione. E infine la biodiversità, che propone e identifica quelle fasce di connessione tra gli attuali corridoi ecologici e la città nelle quali deve essere prevista una strategia a favore della biodiversità.

Gallani

«Si tratta di un traguardo che mi rende estremamente felice e soddisfatta – evidenzia l'assessora all'ambiente, Chiara Gallani (in foto sopra) - .Felice perché questo strumento di programmazione, delineando la gestione del verde urbano in un orizzonte temporale pluridecennale, crea le condizioni per il suo sviluppo. Soddisfatta perché il Piano è il frutto di un investimento significativo in termini progettuali e di una volontà politica che condivido in pieno: quella di rendere la città di domani più sostenibile, per noi e per le generazioni future. Se infatti oggi ogni cittadino ha a disposizione 11,5 metri quadrati di verde pubblico di prossimità, nella Padova del futuro questo numero è destinato ad aumentare. Ma il miglioramento non sarà soltanto quantitativo. Infatti, anche da un punto di vista qualitativo sarà avviata una gestione attenta alla biodiversità, in grado di tutelare e valorizzare le nicchie ecologiche esistenti e le numerose aree in cui oggi è già presente una ricca varietà di specie, come ha dimostrato il monitoraggio eseguito da un apposito gruppo di ricerca che ha contribuito alla realizzazione del piano».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ecco il nuovo piano del verde, Gallani: «Finalmente una città sostenibile»

PadovaOggi è in caricamento