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Rischio abbandono dell'Università per 4mila studenti, Bertin: «Va evitato a tutti i costi»

«Dalla crisi più acuta della pandemia non sono passati decenni, è passato solo qualche mese, ma non vorrei che ci fossimo dimenticati di quanto la città abbia sofferto per l'assenza degli studenti. Sofferto perché è mancata una componente essenziale della comunità padovana, ma sofferto anche in termini economici: gli studenti sono una risorsa preziosa per Padova»

Il calcolo è presto fatto: 2.400 studenti senza borsa di studio, almeno altri 1.500 in difficoltà a trovare un appartamento o, almeno, una stanza. E il presidente di Confcommercio Ascom Padova, Patrizio Bertin, è seriamente preoccupato: «Così rischiamo di perdere 4mila studenti del nostro ateneo, e per Padova non è certo una buona notizia».

Studenti Unipd

Aggiunge Bertin: «Dalla crisi più acuta della pandemia non sono passati decenni, è passato solo qualche mese, ma non vorrei che ci fossimo dimenticati di quanto la città abbia sofferto per l'assenza degli studenti. Sofferto perchè è mancata una componente essenziale della comunità padovana, ma sofferto anche in termini economici: gli studenti sono una risorsa preziosa per Padova. Certo, qualcuno potrà anche obiettare che talvolta la loro presenza è rumorosa, ma l'apporto che gli studenti danno alla città è di gran lunga positivo. Per questo va fatto ogni sforzo perchè la loro presenza non sia rarefatta. La mancata assegnazione delle borse di studio va corretta, non fosse altro perché i beneficiari sono stati tutti ritenuti meritevoli di essere sostenuti economicamente e la loro possibile rinuncia va letta come un deficit nel futuro della nostra città che, in questo modo, rischia di vedersi privata di quel valore aggiunto che sono gli studenti "fuori sede" che, una volta terminato il percorso universitario, non di rado rimangono, proseguendo in loco il loro percorso professionale contribuendo al progresso della nostra comunità».

Ascom

C'è poi, come si è accennato, anche un aspetto economico che non va sottovalutato: «Il tessuto commerciale, ma non solo quello commerciale, della nostra città e anche una buona parte della provincia - spiega Bertin - è commisurato alla presenza di quei 60mila studenti che sono un numero abbastanza consolidato. Negozi, locali, servizi sono commisurati a quella presenza ed un drastico ridimensionamento della stessa rischia di diventare un serio problema per tutti». Da qui l'appello, rivolto soprattutto alla Regione, perchè si possa giungere ad una soluzione per quanto riguarda la questione delle borse di studio mentre, per ciò che riguarda gli alloggi, la soluzione sembra un po' meno immediata: «Le ristrutturazioni legate al 110% - conclude Bertin - hanno tolto dal mercato un bel po' di alloggi che si spera possano rientrare nella disponibilità generale prossimamente così come si spera che la realizzazione degli studentati annunciati, possa essere completata in un arco temporale contenuto».

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