rotate-mobile
Attualità

«Per fare un parco non si tagliano alberi»: prosegue la protesta in via Volturno

Polemica anche la sezione cittadina di Rifondazione Comunista: «Tagliare piante di alto fusto, che forniscono ossigeno e aiutano ad abbattere il calore eccessivo, per allargare di poco la sede stradale non è una scelta indispensabile né accettabile»

Secondo giorno di protesta in via Volturno a Padova, dove ieri, martedì 23 gennaio, è iniziato l'abbattimento di quattro platani secolari quali lavori propedeutici al passaggio della strada da senso unico a doppio senso in vista della futura riqualificazione dell'ex caserma Prandina, che diventerà Parco della Mura di San Benedetto.

Protesta

Mentre prosegue la potatura - con conseguenti rallentamenti alla viabilità - alcuni membri del comitato Palestro 30 e Lode, che ieri erano riusciti a posticipare l'inizio dei lavori ma non a bloccarli, hanno attaccato nuovi cartelli come "Per fare un parco non si tagliano alberi" e "La salute non si abbatte". 

Rifondazione Comunista

A dire la loro sono anche gli appartenenti alla sezione cittadina di Rifondazione Comunista: «Il taglio degli alberi in via Volturno, iniziato nonostante le proteste di comitati ambientalisti e cittadini, significa la sostanziale mancanza di un ragionamento complessivo sull’ambiente da parte di chi governa la città. Tagliare piante di alto fusto, che forniscono ossigeno e aiutano ad abbattere il calore eccessivo legato al cambiamento climatico, per allargare di poco la sede stradale, non è una scelta indispensabile né accettabile, tantomeno se la si giustifica con i lavori di un parco Prandina su cui la discussione è ancora aperta: quegli alberi non si tagliano per il parco, ma per il parcheggio. La maggioranza, “sedicente più ambientalista” della storia di Padova, anziché confrontarsi con i cittadini alla ricerca della migliore soluzione possibile, invece di preoccuparsi di un servizio di trasporto (ex) pubblico che, per le ragioni che tante volte abbiamo illustrate, non è in grado di fornire un'alternativa valida al mezzo privato (e non basterà il tram a risolvere il problema) punta tutto su un ennesimo parcheggio che consenta alle auto di arrivare vicino al centro, incentivandone l’uso. A fronte di ciò, come Rifondazione Comunista abbiamo presidiato ieri e presidieremo nei prossimi giorni, presenti e solidali con le iniziative che cittadini e comitati vorranno intraprendere contro questo ennesimo "errore"»

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Per fare un parco non si tagliano alberi»: prosegue la protesta in via Volturno

PadovaOggi è in caricamento