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Consumo di suolo agricolo, il no della Cia a nuove deroghe

Attualmente in regione il terreno già consumato è di 217.824 ettari, corrispondenti all’11.88% dell'intera superficie (contro una media italiana del 7,14%). La provincia e il Comune di Padova detengono il primato della più alta percentuale di suolo consumato, con, rispettivamente, il 18,69% e il 49,76% di superficie cementificata

«No ad un ulteriore “taglio” di suolo agricolo in Veneto», è la posizione di Cia Veneto riguardo una stiauzione che soprattutto in questi giorni di grandi piogge sta evidenziando tutte le criticità del nostro territorio, anche nella nostra provincia. Attualmente in regione il terreno già consumato è di 217.824 ettari, corrispondenti all’11.88% dell'intera superficie (contro una media italiana del 7,14%). La provincia e il Comune di Padova detengono il primato della più alta percentuale di suolo consumato, con, rispettivamente, il 18,69% e il 49,76% di superficie cementificata.  

«Si tratta di valori allarmanti, rispetto ai quali va immediatamente posto un freno», chiarisce Cia Veneto. Ieri sera il Comitato esecutivo regionale della stessa associazione ha incontrato il presidente della Terza Commissione Agricoltura in Consiglio regionale, Marco Andreoli, e il vicepresidente della Seconda Commissione urbanistica, Jonatan Montanariello, per lanciare la campagna “Zero consumo di suolo”. Nello specifico, Cia Veneto ha illustrato delle osservazioni precise e puntuali al progetto di legge regionale 244 denominato “Veneto territorio sostenibile - Testo unico in materia di governo del territorio e tutela del paesaggio nella regione del Veneto”.

Fra queste, « occorre inserire un vincolo notarile di obbligo di residenza per almeno sette anni da parte del giovane che beneficia della misura del nuovo insediamento in agricoltura. Quest’ultima, cioè, non deve venire utilizzata per una mera finalità edificatoria». Nelle commissioni regionali e locali per il paesaggio è inoltre opportuna la presenza di due rappresentanti delle organizzazioni agricole, mentre serve introdurre delle norme che salvaguardino la preesistenza di attività agricole e di allevamento rispetto a nuovi insediamenti edilizi. «Il suolo agricolo è una risorsa limitata dal quale dipende tutta l’attività del primario – ha spiegato il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini - Ragion per cui siamo chiamati a mettere in campo ogni intervento utile per la sua salvaguardia». Oltre ad una sburocratizzazione delle pratiche: «Agli agricoltori, da sempre i custodi del paesaggio, bisogna fornire strumenti che permettano di portare avanti le loro imprese con efficienza e efficacia».

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