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Padova, mister Torrente: «Serve un ultimo sforzo: vincere con l'Atalanta Under 23 e chiudere il discorso 2°posto»

Tutte le dichiarazioni del tecnico biancoscudato Vincenzo Torrente a margine del pari contro il Lumezzane

Dopo due sconfitte di fila in trasferta, un punto grigio a Lumezzane che tiene i giochi aperti per il secondo posto. Le dichiarazioni di Torrente nel post partita del Saleri: «Per un'ora abbiamo fatto una buona gara, ma non l'abbiamo chiusa e sull'unica disattenzione difensiva abbiamo preso gol. Amnesie difensive? Sta succedendo che ci sono periodi in cui va tutto bene, altri in cui alla prima azione subisci il gol. C'è da prestare più attenzione ed essere più concreti in avanti. Il vantaggio al 9' non ci deve portare a gestire, anche perché non lo chiedo alla squadra. L'intensità è la nostra forza e se l'abbassiamo diamo spazi agli avversari, oltre a non creare nulla in avanti». 

Il tono di Torrente è inevitabilmente misurato e basso, triste per un pari che significa serie B per il Mantova e l'ennesima occasione sciupata per mettere un piccolo mattoncino sul secondo posto in ottica playoff: «Adesso guardiamo avanti. Sabato con l'Atalanta Under 23 sarà fondamentale perché se vinciamo siamo matematicamente al secondo posto. Prepariamoci bene. I cambi? Purtroppo ci sono difficoltà, proprio come dicevo sopra. Ora serve resettare, punto. Non sono preoccupato. Nel momento in cui consolidiamo l'obiettivo, il secondo posto, possiamo prepararci al meglio e le motivazioni torneranno a 1000. Abbiamo bisogno solo di una vittoria. Poi riposeremo fisicamente e mentalmente per qualche giorno e affronteremo i playoff da protagonisti. Siamo a fine stagione è normale sentirsi appesantiti. La nostra rincorsa è stata stressante sotto tutti i punti di vista. Dobbiamo recuperare energie, ma abbiamo un ultimo sforzo da fare. Vorrei chiudere la questione secondo posto il prima possibile anche per far riposare qualche giocatore e gestire le forze nelle ultime due gare, preparando al meglio i playoff. Perché il 4-3-3? Volevo un centrocampo più dinamico e d'inserimento per fronteggiare meglio il loro sistema con tre mediani, un trequarti e due punte. Tanti in campo che avevano giocato 120'? Varas e Crisetig stavano bene, sono gli unici che hanno giocato di più a Catania. La scelta è stata dettata per questo motivo».

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