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Padova-Vicenza, Mister Torrente: «Valente dal 1'? Decido domani. Derby? C'è chi li gioca e chi li vince facendo la storia»

L'allenatore del Padova, forte di cinque vittorie di fila tra campionato e Coppa Italia senza subire gol, arriva al derby con le idee chiare e la voglia di centrare un grande risultato

Si avvicina sempre di più il derby contro il Vicenza e Torrente analizza la gara che attende i suoi in conferenza stampa allo Stadio Euganeo, baciato da un sole primaverile. Subito focus su Valente: «Decido mercoledì nel risveglio muscolare. Ha una contrattura, deciderò a ridosso della gara. Sarà comunque convocato», esordisce il tecnico biancoscudato. «Palombi ha recuperato, ho tutti a disposizione escluso Russini».

L'approccio alla gara e il valore dei rivali impone delle riflessioni accurate a Torrente: «La gara con il Vicenza l'abbiamo preparata stamattina, questa è la verità. Lo abbiamo fatto al meglio per dare continuità. È un derby, vogliamo regalare una gioia i tifosi. Capelli? È stato il migliore in campo, è entrato subito bene in gara. Un po' come tutti quelli che sono entrati, aspetto fondamentale per cambiare le partite. Che gara mi aspetto? Il Vicenza ha preparato con più tempo la gara, tante volte può essere un vantaggio come uno svantaggio. Penso a Natale, quando stavamo benissimo, ci siamo fermati e siamo ripartiti male. Queste partite ravvicinate fanno sprecare tante energie nervose, il recupero diventa superiore. Il Vicenza era la favorita per il campionato insieme alla Triestina. Da quando è arrivato Vecchi sono in forma, hanno fatto 5 vittorie, ma noi vogliamo vincere per classifica e tifosi. So cosa vuol dire vincere un derby. Se mi aspetto qualche sorpresa dal Vicenza? Non mi aspetto grandi sorprese. Arrivano da un bel filotto, non vedo perché dovrebbero cambiare per noi. Hanno tante individualità in attacco e sono bravi sulle palle da fermo. Possono fare gol in qualsiasi modo. In questo momento hanno ripreso a macinare a fare punti. Li rispettiamo, ma senza paura e timori. Serve equilibrio, cuore, testa, attributi, senza farsi prendere emotivamente dalla sfida. Ambiente che mette pressione? No, l'ho detto alla squadra. Ci serve equilibrio come sempre, senza perdere la testa. Il clima ad oggi è positivo, al tempo stesso serve andare all'attacco con equilibrio. Facciamo le cose che sappiamo fare». 

E dopo un filotto del genere, l'entusiasmo è a mille in casa Padova: «Importante avere approfittato del passo falso del Mantova. Rispetto a prima siamo più maturi, ora serve continuità di vittorie per raggiungere la squadra di Possanzini. È la terza partita in una settimana, qualche dubbio è normale che ci sia in ogni reparto. Nel derby trovi energie nervose da solo, la stanchezza non la senti. Mi piacerebbe giocare una sfida del genere, ma non riesco più (ride ndr.). Il derby è la partita, mi esaltavo sempre da giocatore. Non serve caricare queste partite. Vincere il derby porterebbe autostima fino alla fine del campionato. Tante volte le partite cambiano in positivo o in negativo le stagioni. Siamo stati bravi dopo il Mantova, ora dobbiamo continuare a crederci pensando una partita alla volta. Le energie sono rivolte solo sui miei ragazzi. Il piano nervoso è fondamentale sempre, non possiamo e non dobbiamo accontentarci. La carica nervosa fa la differenza e vince. Le grandi squadre sono fenomenali a livello di testa, prima ancora che tatticamente e tecnicamente».

Conclude l'allenatore padovano: «Da qui alla fine voglio un gruppo forte. Non possiamo accontentarci mai. Anche i derby scrivono pagine importanti, ma rimane storia. C'è chi li gioca e c'è chi vince e fa la storia. Oggi guarderò il Mantova? Certo».

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