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Sabato il derby con il Vicenza, ma al Padova si guarda al futuro

La presidente Bianchi e il direttore Mirabelli hanno non solo rassicurato sulla validità della rosa e del progetto tecnico nonostante la sconfitta di Vercelli, ma assicurano che la società non ha alcuna intenzione di smobilitare, anzi

Arrivare alla prima in casa dopo una sconfitta, non è mai semplice. Se poi l'avversario prossimo è una rivale sentitissima che per di più parte con tutti i favori del pronostico, visto che è favorita per la vittoria del campionato, aumenta il coefficiente di difficoltà.

Vercelli

Lo 0 - 1 rimediato a Vercelli è un risultato che non dice tutto della partita, non solo perché i biancoscudati potevano pareggiarla vista anche la super occasione avuta proprio allo scadere con De Marchi. Una occasione più che nitida che poteva cambiare tutto, anche i giudizi. Tante critiche all'attacco ma occasioni ce ne sono state, ancora di più situazioni. E la difesa non ha poi sofferto così tanto come si potrebbe pensare. Donnarumma ha fatto la sua parte, gran partita la sua. Una certezza l'estremo difensore. Rimane che si parte da una sconfitta e sabato alle 20 e 30 arriva il Vicenza. «Ci sono molti giovani nuovi - ha spiegato l'indomani della sconfitta il direttore sportivo Mirabelli - dobbiamo dare entusiasmo e proteggerli: è un calcio particolare che si sta cercando di proporre».

Derby e mercato

Nessuna paura nell'affrontare il derby: «Nessun timore reverenziale contro il Vicenza. Mi arrabbierò quando squadra mostrerà timore, adesso non lo vedo». Dopotutto gli anni scorsi la corazzata era quella biancoscudata, sappiamo com'è andata. Per questo motivo quello che andiamo a cominciare, sabato daltronde è solo la seconda giornata, è un campionato molto diverso da quelli precedenti. Non c'è l'obbligo di vincere a tutti i costi come nei due precedenti. «Siamo a un anno zero: sarà l’inizio di un ciclo che ci porterà a qualcosa di importante. L’obiettivo è quello di ragionare partita dopo partita. Inizia un altro ciclo. Abbiamo iniziato con grandi difficoltà e con contratti in essere pesanti: non è semplice ma prevedo un grandissimo futuro roseo, ve lo garantisco». Il direttore invita a non spegnere gli entusiasmi, anzi il suo messaggio è quello di stare vicino alla squadra. «Da ottobre in poi vedremo il miglior Padova, ci vuole pazienza». Mirabelli fa notare che la sessione di mercato è stata più che positiva per il Padova. E spiega nel dettaglio perché: « Non abbiamo speso un euro di cartellini. Quanto al tetto agli ingaggi, siamo andati sugli obiettivi che potevamo permetterci e non abbiamo fatto la corsa alle 5-6 squadre che si sono date battaglia a prendere i giocatori». Infine fa notare un aspetto che forse non è stato messo troppo in risalto, e Mirabelli ce lo ricorda: «Ronaldo aveva due anni di contratto importanti a 32 anni, di solito si dà un incentivo all’esodo e invece noi abbiamo incassato. Penso che sia un’operazione che in serie C non si sia mai vista. Dal mio punto di vista è stata più clamorosa la cessione di Ronaldo di quella di Moro».

Budget e prospettive

Come stanno le cose lo ha spiegato bene la presidente Bianchi: «Veniamo da tre anni di spesa consapevole, era parte del progetto, volevamo raggiungere la categoria. Ora abbiamo deciso di ritarare il budget, Mirabelli sta facendo un grande lavoro con tanti paletti. Chiaro che il precedente direttore sportivo era più contento del budget che aveva», dice riferendosi a Sean Sogliano. «È un anno di ripartenza, si porta dietro complicazioni perché era impossibile resettare tutto e ricostruire. Abbiamo comunque ringiovanito e scelto un allenatore con gioco propositivo, serve tempo però per ingranare, chiedo ai tifosi un po’ di pazienza. Il rodaggio può richiedere un po’ più di tempo del solito». Poi si torna alla solita questione, la paura di una cessione da parte della proprietà. Una prospettiva che spaventa tutti anche perché, nonostante i proclami manifestati a parole, nessun imprenditore locale si presenta per dare una mano, che poi sarebbero soldi ovviamente. «Oughourlian? Vorrebbe sempre vincere, e sentire sempre risultati positivi, ma è consapevole della difficoltà della serie C. Stiamo facendo un lavoro che va nella direzione di un impegno di prospettiva e ambizione, altro che sbaraccare - evidenzia la presidente Bianchi - o vendere al miglior offerente. Abbiamo ridotto del 15% la spesa, stiamo andando nella direzione più corretta per essere sostenibili nel lungo tempo»

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