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Domenica, 28 Aprile 2024
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Troppa pioggia a maggio, si dimezza nel Padovano la resa del frumento

«Si è venuta a creare - spiegano da Cia Padova - una situazione di estrema umidità. I grani, che in quel momento erano già alti, hanno fatto fatica ad asciugarsi. Fra le altre criticità, i forti venti hanno letteralmente allettato il frumento, compromettendo lo sviluppo vegetativo, e proprio nella sua fase clou».

Nel Padovano si va verso un’annata agraria con tante ombre: le prime stime relative al settore, a cura di Cia Padova, presentano diversi segnali negativi.

Agricoltura

In primo luogo, il frumento tenero - che in provincia si estende su una superficie di 20.700 ettari, soprattutto nell’area della Bassa - va verso un dimezzamento delle rese rispetto al 2022. Parimenti il frumento duro. «Un trend dovuto ad un maggio molto piovoso», sottolinea Cia Padova. Stando al bollettino della risorsa idrica di Arpav, in quel mese sono caduti, mediamente, oltre 200 millimetri di precipitazione nel padovano (con il record di 289 millimetri di pioggia registrati a Cinto Euganeo tra il 1. e il 31 maggio), quando la media del periodo (1994-2022) è di 115 millimetri. «Si è venuta a creare - spiegano da Cia Padova - una situazione di estrema umidità. I grani, che in quel momento erano già alti, hanno fatto fatica ad asciugarsi. Fra le altre criticità, i forti venti hanno letteralmente allettato il frumento, compromettendo lo sviluppo vegetativo, e proprio nella sua fase clou».

Guadagni

Problemi pure relativamente ai prezzi che vengono riconosciuti agli imprenditori agricoli: se l’anno scorso il grano tenero valeva 40 euro al quintale, adesso il “guadagno” è compreso tra i 22 e i 22,5 euro al quintale. Netto calo pure per il grano duro: nel 2022 veniva 50 euro al quintale, ora è quotato tra i 30 e i 35 euro al quintale. Così così la soia, che in provincia si estende su 33.800 ettari (fra poco più di una settimana inizieranno le operazioni di raccolta). «In alcune zone è stata attaccata dalle cimici e dalla cavallette, le prime proiezioni indicano una produzione medio-bassa», spiega il presidente Cia zona Este-Montagnana, Emilio Cappellari. Pure in questo caso si pone il problema dei prezzi: nel 2022 un quintale di soia era quotato 60 euro, in questo momento il valore è sceso a 40 euro. La resa del mais, 30.900 ettari in provincia, è in linea con quella dello scorso anno. Solita problematica, però, rispetto ai prezzi: nel 2022 era quotato a 30 euro al quintale, attualmente la cifra è di 20 euro al quintale. «In questa particolare congiuntura - sottolinea il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato - è necessaria una profonda riflessione sull’effettiva redditività delle imprese agricole». A tale riguardo, l’incertezza legata alla produttività, tra cambiamenti climatici in atto, specie alloctone invasive e problematiche sanitarie, e la contemporanea certezza dei costi «rappresentano un rischio per il prosieguo dell’attività agricola stessI dati illustrati nell’ultimo report dimostrano ancora una volta che il settore sta attraversando un momento di forte difficoltà. Motivo per cui chiediamo alle autorità competenti un sostegno concreto. Non tanto, e non solo, da un punto di vista economico. Piuttosto, sono chiamate a riconoscere nel ruolo svolto dagli agricoltori uno dei fondamenti del nostro tessuto sociale». Capitolo a parte per la vendemmia: la produzione nell’area Doc dei Colli Euganei registra un +10%, con punte fino ad un +15%, rispetto allo scorso anno. «Si prospetta un’annata molto buona - conclude Cia Padova - anche in termini di qualità».

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