I genitori di Domenico in riunione con l'avvocato, anche la fidanzata
Mamma e papà del ragazzo morto in gita a Milano lunedì si sono incontrati con il legale fiorentino Eraldo Stefani per discutere della linea da seguire. Intanto si attendono i risultati degli esami tossicologici
I genitori di Domenico Maurantonio - studente del liceo Nievo di Padova morto dopo essere precipitato nella notte tra sabato e domenica per cinque piani, da una finestra dell'hotel Leonardo Da Vinci, nella periferia di Milano, dove era in gita per visitare l'Expo - lunedì hanno ricevuto nella propria abitazione ad Altichiero l'avvocato fiorentino Eraldo Stefani. Durante l'incontro, durato diverse ore, è arrivata anche la fidanzatina di Domenico. lo
L'AVVOCATO. "È un momento di grande attesa - ha confessato il legale - quello di lunedì è stato un incontro doveroso perché sono stato nominato da loro difensore, sono il loro avvocato di fiducia. Restiamo in attesa dei risultati degli esami - ha aggiunto - non siamo in condizione di fare ipotesi per il momento".
LE INDAGINI. Gli esiti degli esami potrebbero chiarire molte ombre sulla tragica scomparsa del 19enne padovano, e serviranno a stabilire con certezza cosa avesse assunto il ragazzo prima della fatale caduta nel vuoto. Gli investigatori, infatti, hanno da subito escluso la pista del suicidio e quella della caduta accidentale. All'origine della disgrazia, forse, una goliardata o un festino finito male. I compagni di scuola sono stati a lungo interrogati. Al vaglio degli inquirenti anche gli ultimi messaggini inviati e ricevuti da Domenico su Whatsapp.
VERITÀ PER DOMENICO. Venerdì, durante i funerali del figlio, papà Bruno aveva lanciato un appello: "Tutti abbiamo un debito di verità e di coscienza nei confronti di Domenico", aveva detto. Alle sue parole, si sono aggiunte quelle del parroco di Altichiero, don Lorenzo, che, nel corso dell'omelia, ha esortato a confessare quanto ancora possa esservi di taciuto, "nascosto sotto il magone e la paura". Chiedono verità per il 19enne anche le oltre 800 persone entrate a far parte della "comunità" virtuale "Domenico Maurantonio", nata nei giorni scorsi su Facebook. Il social network ha raccolto anche lo sfogo-denuncia della madre dello studente: "Lo hanno lasciato morire solo".