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ELEZIONI 2022

Giordani: «Rifarei mille altre campagne pro vaccino se servono a proteggere i padovani»

Il sindaco replica agli attacchi della Lega, che lo hanno accusato di aver fatto campagna elettorale approfittando di quella vaccinale con la cartellonistica in città

Dopo l'attacco subito dalla Lega in merito all'utilizzo propagandistico (secondo la versione del Carroccio) della campagna vaccinale, il sindaco Sergio Giordani replica ai deputati leghisti: «Lo rifarei mille volte». Ieri i parlamentari Massimo Bitonci, Alberto Stefani, Arianna Lazzarini e Adolfo Zordan hanno presentato un'interrogazione ai ministri dell'Economia e dell'Interno, annunciando di voler andare alla Corte dei Conti per denunciare il sindaco per danno erariale, dopo aver promosso la campagna vaccinale per la terza dose mettendosi in prima linea e in foto. La risposta di Giordani non si è fatta attendere.

Il sindaco

«Il sindaco è il responsabile della salute pubblica in città e col coinvolgimento costante di tutte le autorità sanitarie abbiamo sempre cercato di mettere in campo un grande lavoro di squadra - sostiene Giordani - .Oggi grazie agli sforzi e alla grande responsabilità dei padovani la pandemia pare in decremento, ma nel mese di dicembre era evidente come, senza una massiccia adesione alla terza dose di vaccino, avremmo avuto un disastro sanitario e un numero di morti inaccettabile. Tutti gli esperti indicavano come decisivo questo aspetto e noi ci siamo mossi. Sono quindi molto orgoglioso che il Comune abbia promosso campagne di sensibilizzazione sul vaccino, le rifarei e sono certo hanno contribuito a portare Padova tra le città più vaccinate d'Italia, proteggendola. Sono anche orgoglioso di averci messo la faccia e ancora oggi ringrazio tutte le autorità che ci hanno dato man forte. Questo non certo per farmi pubblicità, ma perché in quelle settimane così dure, quando le piazze erano piene di no vax che denigravano in ogni modo il vaccino e la scienza, con i medici e i giornalisti che venivano minacciati e insultati chi ricopre incarichi pubblici aveva il dovere civico di schierarsi dalla parte della salute senza se e senza ma. E io non ho mai avuto dubbi da che parte stare». Poi la frecciata a Bitonci: «Immagino e capisco che Bitonci, Fratelli d'Italia e il candidato sindaco scelto dalla destra (ossia Francesco Peghin, nessuno dei due si chiama mai per nome, ndr) abbiano l'esigenza forte di trascinare me e la città in una campagna elettorale aggressiva e sopra le righe, fa parte del gioco e non mi scompongo. Resta però evidente che Padova per ora ha bisogno di un sindaco in carica che segua i progetti, i problemi e curi giorno dopo giorno gli ingenti finanziamenti in arrivo: questo continuerò serenamente a fare». 


 

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