rotate-mobile
Calcio

Il momento no del Cittadella, parola al dg Marchetti: «Non sono i primi torti arbitrali che subiamo...»

Il direttore generale non cerca alibi per i suoi, al tempo stesso sottolinea come gli episodi arbitrali del Picco abbiano influenzato pesantemente lo svolgimento della gara

Anatomia di una crisi. Anzi, per dirla con le parole del direttore generale del Cittadella, Stefano Marchetti, "anatomia di un momento no". A distanza di più di 24 ore dalla quinta sconfitta consecutiva, il dirigente granata si allinea al pensiero del tecnico Gorini post Spezia: «Le partite vanno lette nella maniera giusta e per quel che mi riguarda l'analisi è abbastanza chiara: la squadra non arriva da un buon momento di risultati, ma come gioco non abbiamo mai demeritato», esordisce il dg del Cittadella. «Purtroppo proprio per questo la differenza, in gare molto equilibrate come quella di Spezia, la fanno gli episodi. Quelli di sabato sono chiari e lampanti. La punizione da cui nasce il pari di Verde non c'è e da quel momento la partita si innervosisce. Branca, sia chiaro, sbaglia a mandare a quel paese Gualtieri, al tempo stesso l'espulsione di Angeli per me non c'è e se proprio vuoi "sbagliare" dai solo fallo allo Spezia, non il secondo giallo di Angeli. Accetto le critiche del periodo, d'altronde arriviamo da 5 sconfitte di fila ed è normale che sia così, ma queste decisioni arbitrali non le accetto».

Al netto delle decisioni arbitrali, la squadra in questo periodo - almeno in partita - sembra molto meno solida mentalmente. «In questo momento gli episodi non girano. Un esempio? Il tiro di Carriero contro il Parma nella ripresa. Un mese fa Carriero probabilmente la metteva all'incrocio, oggi la spara altissima. Il calcio è fatto di momenti, sensazioni, emozioni e stati d'animo. Per questo motivo i risultati determinano la serenità o il senso di stressdi una squadra, perché influenzano direttamente la performance».

Nella storia del Cittadella anche Foscarini e Venturato hanno centrato il triste primato di cinque sconfitte di fila in B. Trova analogie rispetto al passato? «Solo il numero delle gare perse». 

Come se ne viene fuori? «Lucidità e ricercando il risultato attraverso la partita perfetta. Che cosa vuol dire? Magari non condizionata da episodi negativi, tanto di squadra, come esterni. L'entusiasmo non manca, i risultati si. Ad alto livello, i risultati sono frutto di virgole, non solo di ottime prestazioni, come abbiamo visto sabato con lo Spezia».

In che senso direttore? «Ieri lo Spezia ha fatto una partita tosta, maschia e cattiva, in un ambiente chi ha atteso con il coltello tra i denti, basti pensare al sasso al pullmann pre gara (leggi qui per l'approfondimento al riguardo). La virgola fa la differenza a questo livello».

Lo stato d'animo dominante della squadra in questo momento? «Grande dispiacere. La squadra è conscia del momento. Ora serve stare uniti, anche perché non è la prima volta che viviamo un momento del genere. Sappiamo cosa significa soffrire. Mi auguro che le parole mie e dell'allenatore vengano interpretate nel modo giusto». 

Insomma, pensiero allineato con quello di Gorini nel post partita. «Assolutamente si! Gorini è un allenatore che si gioca il posto ogni domenica, il Cittadella si gioca tanto ogni domenica e gli episodi fanno la differenza. La mia non è lamentela e non è il primo torto che subisce la squadra in quest'anno. Non ho mai detto nulla, né dopo Brescia, né in altre partite, ma dopo la partita di sabato non posso commentarla diversamente. Il Cittadella deve fare meglio, ma anche gli episodi, come quelli arbitrali, condizionano il risultato, altrimenti tutti giocheremmo in 9. Le critiche le accettiamo e voglio sottolineare che l'arbitro, per la squadra, non è un alibi. Noi parliamo poco dei direttori di gara, solo quando veniamo tirati per la giacchetta. L'arbitro può sbagliare, è un essere umano al pari del calciatore».

A quali episodi fa riferimento Direttore? Brescia immagino... «Sul gol di Borrelli al Rigamonti il fallo è evidentissimo, ma è il passato, tanto è che post Brescia non ho parlato. Sulla gara di Spezia l'analisi è chiara: gli episodi hanno determinato la partita».

Gorini nel post partita ha parlato di sentirsi in discussione. Realtà? «Ha risposto bene Gorini in conferenza stampa su questo tema. Il calcio ti mette in discussione, lo siamo tutti dopo 5 sconfitte di fila. Il calcio è un gioco e un lavoro per noi, è la vita. Gorini giustamente non si sente sereno, non sta bene per questi k.o. È un uomo scafato ed equilibrato, difficilmente sbotta. Lo sfogo di sabato ci sta».

C'è qualche cosa di positivo che si porta a casa dalla sfida del Picco? «Non abbiamo mollato in 9 ed abbiamo accorciato le distanze. In qualche calcio d'angolo siamo stati anche pericolosi. Poi si può fare meglio o peggio, fa parte del calcio, al tempo stesso l'analisi è semplice: le gare sono decise dagli episodi. E se devo essere sincero, ultimamente gli episodi che stanno determinando il risultato di una partita non sono pochi».

Eppure, 13 gol subiti nelle ultime 5 sono tanti. Qualcosa da sistemare in fase difensiva c'è da regolare, non crede? «I numeri sono chiari. Su questo aspetto dobbiamo lavorare in modo molto attento in settimana. Dobbiamo ritrovare l'equilibrio perduto». 

Ultima domanda: post Palermo il Cittadella era a -2 dalla A diretta. Un mese dopo, la squadra si ritrova a -10. Sembra che questa squadra faccia fatica a fare il salto di qualità definitivo. Ha la stessa sensazione? «Si, ce l'ho anche io questa sensazione. A Terni è iniziato il momento no e in queste sconfitte è mancato solo a Brescia. Abbiamo fatto errori chiari, vedi la sfida con la Sampdoria in cui non si può mai perdere. Quando arriviamo nelle zone altissime, a livello inconscio, fame ed attenzione devono crescere. Credo sia una questione di "ossessione della vittoria"».

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il momento no del Cittadella, parola al dg Marchetti: «Non sono i primi torti arbitrali che subiamo...»

PadovaOggi è in caricamento