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In Ecuador un referendum blocca le trivellazioni in Amazzonia anche grazie a geografi padovani

Con un referendum in Equador si è votato no a nuove trivellazioni nella foresta Amazzonica, dove da circa 15 anni il DIpartimento Icea dell'Università di Padova ha condotto ricerche, costruito relazioni con i popoli originari e aiutato a tessere una rete di conoscenze saldissima nell'ambito della difesa di un patrimonio universale come quel particolare ecosistema

Da circa quindici anni impegnati in Amazzonia, dove hanno condotto studi, tessuto relazioni con le popolazioni locali e con le Università del paese, hanno ottime ragioni per ritenersi soddisfatti di quanto accaduto domenica 20 Agosto 2023, giorno in cui si è tenuto in Ecuador il primo referendum al mondo che ha convocato i cittadini ad esprimersi in favore o contro il mantenimento del petrolio nel sottosuolo in un’area protetta. La vittoria del sì con il 59% blocca le trivellazioni della concessione petrolifera. «Come Centro di Eccellenza sulla Giustizia Climatica ci uniamo all’emozionante esultanza nazionale ed internazionale per questa storica vittoria, per un luogo che sentiamo come casa, frequentando da anni questa importante area amazzonica e costruendo ricerca applicata e collaborativa sulle problematiche socio-ambientali derivanti dall’estrazione petrolifera», fanno sapere con un comunicato dal Dipartimento Icea di Padova, che fa parte del del gruppo di ricerca del Centro di Eccellenza Jean Monnet sulla Giustizia Climatica. Sono gli stessi ricercatori di cui tanto si parla in queste settimane che hanno curato e pubblicato due studi in ambito internazionale sui fenomeni delle isole di calore e crisi climatica nella aree urbane, prendendo come riferimento proprio la città di Padova

Il referendum nazionale si è tenuto in concomitanza con le elezioni presidenziali e legislative. Nello stesso giorno i cittadini della provincia del Pichincha (il cui capoluogo è Quito) hanno votato 4 referendum per proibire l’attività mineraria a scala artigianale, piccola, media e grande nella riserva della biosfera del Chocò Andino del Pichincha. Tutti e quattro i referendum confermano, con il 68%, la volontà popolare di proibire l’attività mineraria.

Spiega il professor Massimo De Marchi: «Come Centro di Eccellenza Jean Monnet sulla Giustizia Climatica dell’Università degli Studi di Padova, attivo presso il Dipartimento di Ingegneria Civile Edile e Ambientale  (https://www.climate-justice.earth/it/), vogliamo condividere  alcuni elementi utili a leggere il risultato nel contesto di un lungo percorso che ha visto la società civile, i movimenti indigeni e la ricerca scientifica collaborare per la giustizia climatica e la transizione dai combustibili fossili.Il nostro impegno come ricercatori e attivisti geografi è testimoniato dai differenti contributi prodotti, attività di campo e collaborazioni con realtà accademiche e della società civile ecuadoriana avvenute nel corso di questi ultimi tre decenni, integrando ricerca, didattica, comunicazione scientifica e attivismo in una prospettiva di Extreme Citizen Science. In questi anni a fianco delle comunità locali, abbiamo sviluppato diverse tesi di laurea (triennale e magistrale) (Taylor 2005; Pappalardo, 2009; Della Fera 2014; Facchinelli 2020) quattro tesi di dottorato De Marchi 1999; Pappalardo 2013; Codato, 2014; Diantini 2019), oltre ad una serie di pubblicazioni in lingua inglese, spagnola, italiana. Da anni continua il supporto scientifico alla campagna “Apaguen los mecheros de la Amazonia Ecuatoriana” per promuovere la chiusura dei sistemi di combustione dei gas derivanti dall’estrazione petrolifera e che causano importanti impatti sul clima e sulla salute delle popolazioni locali». 

La rete di collaborazioni, conoscenza e percorsi condivisi creata nel corso degli anni con diverse realtà accademiche e della società civile ecuadoriana genera interscambio nei due sensi tra Padova e Amazzonia. «Negli anni - sottolinea il professor Pappalardo - abbiamo organizzato a Padova conferenze con attivisti, ricercatori, leader indigeni dell’Ecuador. In parallelo abbiamo consolidato attività istituzionali con i colleghi dell'Universidad Andina Simon Bolivar di Quito tra i più coinvolti nella ricerca attivista per lasciare i combustibili fossili nel sottosuolo e nell’iniziativa Yasuni. con la quale abbiamo un rapporto consolidato. In particolare il prof. Carlos Larrea uno dei più attivi docenti universitari nella iniziativa Yasuni ITT, e molto presente nei media negli ultimi mesi della campagna per il referendum, è docente nell’insegnamento “Cambiamenti Climatici e adattamenti negli Ecosistemi e nelle società” coordinato dal prof. Salvatore Pappalardo, attivo presso il corso di laurea in Ingegneria per l’Ambiente ed il Territorio dell’Università di Padova. Con Carlo Larrea è stato preparato l’articolo “Where to leave fossil fuels underground? A multi-criteria analysis to identify unburnable carbon areas in the Ecuadorian Amazon region”. La collaborazione con Universidad Andina Simon Bolivar di Quito (UASB) e la ricerca attivista dell’Area Ambiente y Sustentabilidad ha permesso di consolidare le seguenti iniziative: la laurea magistrale internazionale doppio titolo in doppia lingua (Inglese-spagnolo)  “Climate Change and diversity: Sustainable Territorial Development” (dal 2021); il master internazionale di primo livello con doppio titolo, in spagnolo “Cambio Climático y Agroecosistemas Sustentables” (dal 2022) ed infine il master internazionale di primo livello con doppio titolo, in spagnolo “Políticas de Cambio Climático, Biodiversidad y Servicios ecosistémicos” (2019-2022)». Un rapporto più che consolidato che è un ottimo esempio di come la collaborazione tra università, centri studi e popolazione genera ricchezza autentica, mettendo a disposizione conoscenze e strumenti che aiutano a difendere il territorio.  «In tutte queste iniziative - sottolinea il professor De Marchi - si respira l'aria della Yasunizzazione. Da settembre 2023 sarà a Padova Pedro Bermeo, responsabile di Yasunidos, ammesso con borsa di studio europea alla laurea magistrale Erasmus Mundus in “Climate Change and diversity: Sustainable Territorial Development”. A settembre sarà a Padova anche Ana Lucia Bravo docente della UASB, responsabile locale della laurea magistrale internazionale docente di Agroecologia. Un'ulteriore occasioni per consolidare le relazioni tra Padova e Amazzonia».

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